“ I’m not a Robot” è il titolo di una recente canzone del gruppo inglese “Marina and the Diamonds”. In un futuro paradossalmente passatista, perché sovietizzato, nel quale gli esseri umani non si distinguono molto dagli automi, una ragazza, che potrebbe essere la cantante Marina, con scritta sul seno la sua illusione - I’m not a Robot -, porta a passeggio un robottino.
Nonostante il progresso apparente: costruzioni avveniristiche e viaggi interplanetari, se osserviamo bene, possiamo accorgerci del degrado e della sottile confusione che regnano in vari angoli della scena. Sono da rilevare le scritte in danese (ecco le “perfette” società scandinave) sui grattacieli neri.